lunedì 22 giugno 2009

Beckett

Quando venni a sapere che il professore di letteratura inglese aveva deciso di cambiare l' autore sul quale avrebbe tenuto il corso 2008/2009, ci rimasi un po' male. "Perchè mai quest' anno dobbiamo studiarci Samuel Beckett, se il prof. è da sempre conosciuto per i suoi corsi su Willam Shakespeare, il mio adoratissimo William Shakespeare?", mi chiedevo con insolenza.
Iniziai a seguire il corso, con il tipico atteggiamento del " S' ha da fare!". Da una totale diffidenza nei confronti dell' argomento, passai ben presto ad un debole entusiasmo: "Forse questo Beckett non è malaccio!", mormoravo tra me e me. Finì il corso, accantonai libri e appunti di letteratura inglese per dedicarmi allo studio per altri esami.
Ma ora è giunto il tempo del fatidico esame su Beckett, quindi sto passando queste giornate di fine giugno incollata alla sua produzione teatrale. Ebbene sì, scopro, giorno per giorno, una passione sfrenata per quest' autore, che, fino a poco tempo fa, per me era pressochè uno sconosciuto. Non ho mai amato molto "leggere" opere teatrali, ma in questo caso è diverso. Beckett ti sveglia un mondo dentro. Non ti lascia in pace, ti costringe a farti delle domande, ti tormenta. Ti lascia un velo di malinconia che impercettibilmente si posa sul cuore.
Sarò per sempre grata a colui che , contro i miei desideri, cambiò l' argomento del corso.

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