mercoledì 29 luglio 2009

Confini

Vorrei che il confine tra ciò che voglio e ciò che non voglio fosse sempre netto e nitido. Detesto quando non è così. Mi detesto quando cerco questo confine e non riesco ad individuarlo con sicurezza. Sono molto più indulgente e permissiva con gli altri che con me stessa: capisco e accetto senza troppa fatica le incertezze degli altri, ma non tollero le mie. Non so perchè, le vivo come delle piccole sconfitte...

martedì 21 luglio 2009

Luna

Oggi ricorre il 40° anniversario dello sbarco sulla Luna.

"Che fai luna in ciel? Dimmi, che fai
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
di rimirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
la vita del pastore."
(G. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell' Asia)

domenica 12 luglio 2009

Grazie al cielo, sono come sono!

Quando avevo quattordici anni, ogni tanto provavo ad immaginare come sarei stata a ventiquattro.
Mi vedevo pulita, assolutamente sobria nell' abbigliamento, nella pettinatura, nel trucco, nel pensare e nell' argomentare. Insomma, un tipino decisamente "politically correct". Mi immaginavo pragmatica e di buon senso, senza "grilli per la testa"; con qualche sano interesse sì, ma nulla che potesse spingermi in direzioni diverse rispetto a quelle previste da me e (soprattutto) dal microcosmo di cui avrei fatto parte. Avrei avuto con pochi affetti, ben selezionati ma soprattutto stabili, vicini e a portata di mano; avrei sempre cercato, in tutte le scelte, i discorsi, i comportamenti, l' approvazione dei miei genitori. Avrei voluto essere, per quanto umanamente possibile, perfetta, agli occhi di tutti.
Ebbene sì, oggi, che di anni ne ho davvero ventiquattro, constato che non sono nulla di quello che avevo immaginato. Una persona totalmente diversa da quella che auspicavo di diventare. A questo punto dovrei sentirmi una fallita, dal momento che ho disatteso tutte le aspettative che avevo da me stessa; eppure, mi piace molto di più la persona che sono rispetto a quella che avrei voluto essere! Grazie al cielo, sono come sono!

mercoledì 8 luglio 2009

Ultimo esame

Oggi ho finito gli esami. Game over.
Dovrei esser da qualche parte a brindare con un buon bicchiere di Prosecco, quello vero. Invece sono qui, di fronte a questo schermo, immobile e terrorizzata.
Oggi ho paura. Ho paura di questa fine che si sta avvicinando inesorabilmente. Ho paura di non riuscire a seguire i miei sogni, quelli nascosti nel famoso cassetto. Ho paura di non poter realizzarmi, di tarparmi le ali da sola. Ho voglia di finire, ma timore di confrontarmi col maledetto "mondo del lavoro". Continuo ad immaginarmi in panni molto diversi tra loro e che forse non indosserò mai. Perchè troppo culturali, troppo estrosi, troppo "freelance", per questo pianeta di soldi e potere.
Ci sarà mai un posticino per la mia anima, da qualche parte?

lunedì 22 giugno 2009

Beckett

Quando venni a sapere che il professore di letteratura inglese aveva deciso di cambiare l' autore sul quale avrebbe tenuto il corso 2008/2009, ci rimasi un po' male. "Perchè mai quest' anno dobbiamo studiarci Samuel Beckett, se il prof. è da sempre conosciuto per i suoi corsi su Willam Shakespeare, il mio adoratissimo William Shakespeare?", mi chiedevo con insolenza.
Iniziai a seguire il corso, con il tipico atteggiamento del " S' ha da fare!". Da una totale diffidenza nei confronti dell' argomento, passai ben presto ad un debole entusiasmo: "Forse questo Beckett non è malaccio!", mormoravo tra me e me. Finì il corso, accantonai libri e appunti di letteratura inglese per dedicarmi allo studio per altri esami.
Ma ora è giunto il tempo del fatidico esame su Beckett, quindi sto passando queste giornate di fine giugno incollata alla sua produzione teatrale. Ebbene sì, scopro, giorno per giorno, una passione sfrenata per quest' autore, che, fino a poco tempo fa, per me era pressochè uno sconosciuto. Non ho mai amato molto "leggere" opere teatrali, ma in questo caso è diverso. Beckett ti sveglia un mondo dentro. Non ti lascia in pace, ti costringe a farti delle domande, ti tormenta. Ti lascia un velo di malinconia che impercettibilmente si posa sul cuore.
Sarò per sempre grata a colui che , contro i miei desideri, cambiò l' argomento del corso.

lunedì 8 giugno 2009

Free Spirit

Dal film "Anything else" di Woody Allen:

"Nel corso della vita, Falk, non ci sarà certo penuria di gente che ti dice come vivere, avranno tutte le risposte, cosa dovresti fare, cosa non dovresti fare. Non ci discutere mai, tu di' sempre: «Ah sì? è un'idea davvero brillante» e poi fai come ti pare."

domenica 31 maggio 2009

Poesia

Roberto Benigni in "La tigre e la neve" sulla poesia:


Su avanti! Svelti, veloci, piano, con calma, non vi affrettate!
Poi non scrivete subito poesie d’amore, che sono le più difficili!
Aspettate di avere almeno un ottantina d’anni.
Scrivetelo su un altro argomento, che ne so..
..su..su un…il mare, il vento, un termosifone, un tram in ritardo, ecco!
Che non esiste una cosa più poetica di un’altra!
Avete capito?! La poesia non è fuori, è dentro!
Cos’è la poesia?
Non chiedermelo più. Guardati nello specchio, la poesia sei tu!
E vestitele bene le poesie!
Cercate bene le parole!
Dovete sceglierle!
A volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola!
Sceglietele!
Che la bellezza è cominciata quando qualcuno a cominciato a scegliere!
Da Adamo ed Eva!Lo sapete Eva quanto tempo ci ha messo prima di scegliere la foglia di fico giusta?
Come mi sta questa, come mi sta questa, come mi sta questa?
Ha spogliato tutti i fichi del Paradiso Terrestre!
Innamoratevi!!
Se non vi innamorate è tutto morto!
Morto tutto è!!
Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo!
Si muove tutto!
Dilapidate la gioia!
Sperperate l’allegria!
Siate tristi e taciturni con esuberanza!
Fate soffiare in faccia alla gente la felicità!
E come si fa?
Fammi vedere gli appunti che mi son scordato…
...questo è quello che dovete fare!Non sono riuscito a leggerli, ora mi son dimenticato!
Per trasmettere la felicità bisogna essere felici!
E per trasmettere il dolore bisogna essere felici!
Siate felici!
Dovete patire, stare male, soffrire, non abbiate paura a soffrire!Tutto il mondo soffre!
Se non avete i mezzi, non vi preoccupate,
tanto per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto!
Avete capito?
E non cercate la novità!
La novità è la cosa più vecchia che ci sia.
E se il verso non vi viene da questa posizione, da questa, da così…
bhè, buttatevi in terra!Mettetevi così, eccolo qua!
Ah! E da distesi che si vede il cielo!
Guardate che bellezza!
Perché non mi ci sono messo prima!
Cosa guardate?
I poeti non guardano…vedono!
Fatevi obbedire dalle parole!
Se la parola “muro” non vi da retta, non usatela più per otto anni, così impara!
Che è questo? Bho, non lo so!
Questa è la bellezza, come quei versi là,
che voglio che rimangano scritti lì per sempre!
Forza cancellate tutto!
Che dobbiamo cominciare…
La lezione è finita!

mercoledì 27 maggio 2009

Strani sogni

Questa notte ho fatto due sogni veramente inverosimili:
1. Non esisteva più la linea Venezia-Bologna; era diventata Venezia-S.Pietro in Casale, paesetto alle porte di Bologna, per chi non lo sapesse. Ebbene ogni giorno si arrivava a S.Pietro in treno, e poi si doveva prendere un autobus per arrivare al capoluogo emiliano. Autobus che era puntualmente affollatissimo, ma per fortuna era "a due piani" e il piano sopra era scoperto, come nei bus per fare sightseeing. Io puntavo sempre al piano scoperto, ovviamente.
2. I miei amici Giulia e Leonardo ed io ci eravamo iscritti ad un corso di danza moderna. Eravamo finiti in un gruppo di adolescenti bravissime, altissime e magrissime e avevamo forti complessi di inferiorità. NB: Se c'è una cosa veramente improbabile in questo mondo e in tutti i mondi possibili è che Giulia e Leonardo si iscrivano ad un corso di danza moderna!

lunedì 25 maggio 2009

Mare, mare, mare

Ieri ho ufficialmente inaugurato l'estate due-zero-zero-nove con il primo bagno della stagione ai Lidi ferraresi!Evvai!!!!!!

"Leggero, nel vestito migliore, senza andata né ritorno, senza destinazione. Leggero, nel vestito migliore, sulla testa un po' di sole ed in bocca una canzone. " (Ligabue)

sabato 23 maggio 2009

Dove ho visto te

[Questa canzone è troppo bella!]

Dove ho visto te di Jovanotti


E le mie gambe han camminato tanto
E la mia faccia ha preso tanto vento
E coi miei occhi ho visto tanta vita
E le mie orecchie tanta ne han sentita
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
Dove ho visto te
E le mie ossa han preso tante botte
E ho vinto e perso dentro tante lotte
Mi sono steso su mille lenzuola
Cercando il fuoco dentro una parola
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
Dove ho visto te
E c'è una parte dell'America
Che assomiglia a te
Quei grandi cieli senza nuvole
Con le farfalle e con le aquile
E c'è una parte dentro all'Africa
Che assomiglia a te
Una leonessa con i suoi cuccioli
Che lotta sola per difenderli
E le mie braccia hanno afferrato armi
E tanta stoffa addosso a riscaldarmi
E nel mio petto c'è un motore acceso
Fatto per dare più di quel che ha preso
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
Dove ho visto te
E le mie scarpe han camminato tanto
E la mia faccia ha preso tanto vento
E coi miei occhi ho visto tanta vita
E le mie orecchie tanta ne han sentita
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
Dove ho visto te
E c'è una parte della mia città
Che assomiglia a te
Quella dei bar con fuori i tavolini
E del silenzio di certi giardini
E c'è una parte della luna
Che assomiglia a te
Quella dove si specchia il sole
Che ispira musica e parole
Baciami baciami baciami
Mangiami mangiami mangiami
Lasciami lasciami lasciami
Prendimi prendimi prendimi
Scusami scusami scusami
Usami usami usami
Credimi
Salvami
Sentimi
E c'è una parte della vita mia
Che assomiglia a te
Quella che supera la logica
Quella che aspetta un'onda anomala
E c'è una parte in Amazzonia
Che assomiglia a te
Quelle acque calde e misteriose
Le piante medicamentose.

sabato 16 maggio 2009

Sere di maggio

Adoro le sere di maggio.
Il giorno è così lungo, che sembra non voglia più andarsene e lasciare spazio alla notte.
I bambini che giocano per le strade fino a tardi.
La brezza leggera che si leva al tramonto, unica cosa che ricorda che ancora non è estate.
La voglia di uscire, restare svegli fino a tardi, passeggiare lungo i viali alberati o per le vie del centro mangiando il gelato.
C'è una luce diversa, a maggio, che riempie il mondo di una atmosfera magica, indefinita, e colora ogni cosa rendendola speciale e nuova. Cosicchè nei nostri occhi c'è ancora spazio per la meraviglia.

sabato 9 maggio 2009

Casa, dolce casa

Sto vivendo un trapasso.
Dentro questi scatoloni usati, è racchiusa la mia vita.
Guardo le pareti spoglie, e vedo scorrere su di esse -come un film proiettato sul muro- questi cinque anni passati qui.
Mi vedo matricola, tanto entusiasmo e poche certezze in tasca.
Mi vedo studentessa, innamorata dei libri, della poesia e dell'arte.
Mi vedo dottoressa, orgoglio dei miei genitori.
Mi vedo donna, oggi, in attesa del domani. Consapevolezza, maturità e un briciolo di leggerezza nel cuore.
E' tutto qui, custodito in questa cameretta piccola piccola, scrigno dei miei segreti preziosi, delle mie lacrime, delle gioie delicate.
Lascio questi ricordi, per scrivere una storia tutta nuova, altrove.

Mitico video!

Adoro lei, adoro questa canzone, adoro questo video e il vestito che qui indossa... Fa molto gatta nera, non trovate? :)

http://www.youtube.com/watch?v=Qns6Dt3McgQ

martedì 5 maggio 2009

Bologna is burning!

Dedicato a chi ha studiato/studia/ha vissuto/vive in questa mitica città!

http://www.youtube.com/watch?v=gXPz6huVZtQ

Felicità

Tratto da "Il volo del mattino" - Fabio Volo

[http://www.deejay.it/dj/multimedia/dettaglio/type-A/idMedia-5050/La-felicita]


E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose. Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi... La felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente... non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari..., la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose.... ...e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve. E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri. E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami. E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici. E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità. E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami... E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston. E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

sabato 25 aprile 2009

Danza

Movimento.
Energia.
Passione.
Limite.
Fatica.
Costanza.
Musica.
Adrenalina.
Emozione.
Corpo & anima, insieme.
La danza è tutto questo, e molto di più.
La danza mi manca.

mercoledì 22 aprile 2009

Buon compleanno Immanuel!

Il 22 aprile 1724, a Konigsberg, nasceva il mio filosofo preferito, Immanuel Kant.



« Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti del tuo proprio intelletto »
(I. Kant, Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?, 1784)

martedì 14 aprile 2009

Lentamente muore...

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

(Pablo Neruda)

domenica 12 aprile 2009

Pasqua

A tutti voi, cari lettori fedeli del Giardino, il mio più sincerio augurio di una buona Pasqua, all'insegna delle cose belle.

martedì 7 aprile 2009

Terremoto

Basta un minuto per perdere tutto: gli affetti, la casa, la vita, la forza.
Fragilità. Tragedia e paura. Ansia e rabbia, per qualcosa che noi uomini non possiamo capire, razionalizzare...

giovedì 2 aprile 2009

Lettera ad una neonata

Ti ho vista crescere nella pancia della tua mamma e mia amica Cristina. Ci conosciamo già in fondo, abbiamo fatto un sacco di cose insieme in questi nove mesi. Ma non vedevo l'ora di poterti guardare. Toccare. Parlare.
Benvenuta, Caterina, in questo mondo. Che è un po' strano sai, ma tutto sommato è un gran bel posto. Ci sono un sacco di cose da fare: ridere, giocare, parlare, scrivere, amare, emozionarsi, piangere, soffrire, litigare, studiare, lavorare, meravigliarsi. Non te lo nascondo, vivere è impegnativo, però ti assicuro: è la cosa più bella che ti possa succedere.
Buona vita, Caterina!
Con affetto,
Michela

sabato 28 marzo 2009

Crescere o invecchiare?

Molto tempo fa vidi un film che parlava di matematici brillanti, e in esso si sosteneva la tesi che la genialità in matematica raggiunge il suo apice a 23 anni, dopodichè comincia il "decadimento intelettuale".
Ho appena compiuto 24 anni, e mi domando, con un sorriso: sto ancora finendo di crescere o sto cominciando ad invecchiare? Chissà... Fatto sta che mi sento e sono una donna, ma con il cuore leggero ed entusiasta della vita di una bambina.

giovedì 19 marzo 2009

Compleanno

Tra pochi giorni sarà il mio compleanno.
Mi viene in mente come, da piccola, vivessi con trepidazione questa ricorrenza. Dai primi di marzo cominciavo il conto alla rovescia, e man mano che ci si avvicinava al 22, diventavo sempre più emozionata. Tutto doveva essere perfetto, quel giorno: la festa con le amiche più care, la torta da portare a scuola per festeggiare con i compagni di classe, i divertimenti, i regali... Tutto doveva essere speciale, perchè il 22 marzo era il mio giorno, ed ero io la reginetta incontrastata di quella giornata.
Ora sono cresciuta, è svanito il modo fanciullesco di vivere il compleanno; eppure, un minimo senso di emozione nei confronti del 22 marzo c'è ancora. In fondo, in un qualche modo, sicuramente più intimo, sento ancora questa data come "un giorno speciale".

lunedì 16 marzo 2009

Roma

Eccomi qui, tornata dal mio bellissimo weekend a Roma. Tante, troppe sono le cose che ho visto/fatto/avrei voluto vedere/fare (se avessi avuto più tempo) e che potrei raccontare, ma mi soffermerò ad elencare quelle piccole chicche che hanno reso indimenticabili questi tre giorni:
- il "sightseeing" per tutto il centro città con l'autobus;
- le serate: piazza Navona, Campo dei Fiori, ma soprattutto Trastevere;
- Elenuccia che tenta di fare la guida turistica: "Quello lì è il poggiolo del duce (= il balcone di Piazza Venezia)", "Questo è il tombino (= la Bocca della verità)" "Questa è PDP (= Piazza del popolo)"
- le distanze e gli orari dilatati in maniera esagerata;
- entrare in tutti i negozi possibili immaginabili, a tutte le ore del giorno e della notte (sì, anche della notte!);
- la crèpes alla Nutella prima di andare a letto, ottima per la dieta;
- le mie stronzate: "Oh, ma sai che bello se facessero una discoteca ai Fori?"
- cucinare insieme;
- l'accento simpatico dei romani,
- il viaggio di andata: a Firenze sale sul mio Eurostar un trentacinquenne, bellissimo, tiratissimo, tartarugatissimo; si siede sul sedile di fronte al mio e, dopo un quarto d'ora dalla partenza da Firenze, mi dice: "Scusa, questo treno dove va?" "A Roma."" Perfetto, ho sbagliato treno, io devo andare a Milano!!!"

giovedì 12 marzo 2009

Chiuso per ferie

Il Giardino chiude per ferie: si va a Roma! La valigia è piena, la macchina fotografica è carica, la voglia di divertirsi c'è... Non manca proprio niente, è ufficialmente tutto pronto per un weekend di amicizia, cultura, arte e divertimento. Alla prossima settimana, cari lettori, per un racconto dettagliato di questa micro-vacanza!

sabato 7 marzo 2009

Le cose non vanno mai come credi

Questi tuoi giorni, così ricchi di novità, di futuro, di prospettive e di soddisfazioni.
Questi miei giorni, così poveri senza le nostre chiacchiere infinite... Senza te...
Non avrei mai pensato di ritrovarmi a dirlo, lo realizzo solo adesso: mi manchi e mi sei mancato.
...E' proprio vero che le cose non vanno mai come credi.

lunedì 2 marzo 2009

Vacanze romane

Tra poco meno di due settimane mi faccio il regalo di compleanno in anticipo: tre preziosissimi giorni di vacanza! Si va a Roma!!! Oltre allo splendore della città, avrò la fortuna di essere in ottima compagnia: mi ospiterà Elena, mia amica rodigina trapiantata nella capitale per motivi di studio.
Parte il countdown alla mia partenza...

"Poi, dolce vita che te ne vai
Sul Lungotevere in festa
Concerto di viole e mondanità
Profumo tuo di vacanze romane"
(Matia bazar, Vacanze romane)

venerdì 27 febbraio 2009

A Giulia

Amica,
questo post è per te. Il giardino non poteva non dedicartene uno per il tuo compleanno. So che non ami particolarmente questa ricorrenza, ma perdonami: è solo un pretesto per dirti grazie.
Grazie perchè ci sei nella mia vita da più di dieci anni ininterrottamente.
Grazie per i nostri alti e bassi, i nostri litigi, i nostri scontri, perchè ci hanno portate ad essere quello che siamo.
Grazie perchè non sei me, perchè con la tua diversità mi fai crescere.
Grazie per le nostre avventure sui banchi di scuola di medie e liceo: il romanzo a quattro mani, le gite, le studiate insieme, la tua passione per biologia e la mia per filosofia, cresciute l'una di fianco all'altra.
Grazie per le infinite chiacchierate, i consigli, le lacrime.
Grazie per la sincerità assoluta.
Grazie per essere la mia migliore amica.
Buon compleanno!

lunedì 23 febbraio 2009

Stranezze rodigine

La settimana scorsa ho fatto una curiosa scoperta, qui a Rovigo. Grazie ad Orlando, ho notato che nei campi dietro il centro commerciale "La fattoria" c'è un vecchio scuolabus abbandonato. Lo si vede piuttosto bene percorrendo in automobile la strada sul retro del centro commerciale. Un bus, nel bel mezzo della campagna, immerso nel nulla assoluto. Come sia arrivato lì e perchè, nessuno lo sa. Fatto sta che è lì, come una specie di citazione/monumento ad onore del film "Into the wild". Bizzarro, non è vero?

sabato 21 febbraio 2009

Piccoli e lenti passi verso l'alloro

Ho ufficialmente scelto l'argomento della mia tesi di laurea specialistica: i diritti umani. Stessa relatrice della tesi triennale, e stessa materia, Bioetica, da sempre mio ambito di studio preferito.
Si avvicina, seppur lentamente, il traguardo tanto agognato quanto temuto.
Agognato perchè sarà la fine di un percorso impegnativo, di fatica e di soddisfazione.
Temuto perchè sarà l'inizio di qualcosa che ora non riesco ad immaginare e per questo mi fa paura.
Si avvicina, seppur lentamente, il compimento di questo cammino di crescita umana e culturale che ho avuto la fortuna di condividere con persone che da compagni di studi sono divenuti amici importantissimi.
Sono felice e spaventata.

martedì 17 febbraio 2009

Primavera

In questi giorni di timido sole mi sta venendo una voglia incredibile di primavera.
Il mio compleanno, i giardini fioriti, le giornate che si allungano, le ballerine e i vestiti leggeri, le passeggiate a Bologna e a Rovigo, il sole che accarezza la pelle ma non la brucia, i gelati in compagnia, il clima temperato, il mondo che riprende colore.
Primavera per me è tutto questo.
Sì, forse è la mia stagione preferita...

venerdì 13 febbraio 2009

All you need is... love?

Non so se sia il clima sanvalentiniano o che, fatto sta che in questi ultimi giorni mi è successa una cosa strana: tutte, ma proprio tutte, le conversazioni che ho tessuto con gli amici importanti hanno avuto come argomento l'amore. Filippo, Gloria, Chiara... Tutti loro mi hanno parlato, di loro spontanea volontà e in termini assolutamente diversi l'uno dall'altro, del loro amore per qualcuno. E anch' io, recentemente, mi sono ritrovata a parlare d' "amore". Per una volta in prima persona. Per una volta in un modo diverso, meno catastrofico, rispetto alle mie aspettative/predizioni.
Sorridendo, dico che l'amore è qualcosa di decisamente democratico. Coinvolge tutti, senza distinzioni di razza, classe sociale, religione, istruzione... A volte mi sembra sia davvero in qualche modo il motore del mondo, e ciò che ci rende, in fondo, tutti uguali, nella nostra diversità.

sabato 7 febbraio 2009

Insonnia

Fin da piccola (e mia mamma ne è testimone, suo malgrado!), ho sempre avuto la tendenza a soffrire d'insonnia. Basta qualche giorno di stress, esami, preoccupazioni o inquietudini di varia natura, e, trac, mi zompa addosso l'insonnia per una o due notti.
Passare delle ore svegli a notte fonda ha dei lati brutti e dei lati belli. Tra i brutti ricorderei l'impressione di sentirsi un fantasma che brancola solo e al buio in casa, tra i belli sicuramente la dolcezza che c'è nel vegliare il sonno degli altri. E' meraviglioso guardare una persona dormire, sentire il suo respiro lento e regolare.
Chi soffre d'insonnia trova qualche modo per ingannare il tempo: c'è chi legge, c'è chi guarda la tv, c'è chi mangia, c'è chi scrive. Io rientro nell'ultima categoria. Di notte l'atmosfera è così surreale e il silenzio così tremendamente profondo che le idee, i pensieri, le emozioni, scorrono fuori con un'incredibile disinvoltura, impossibile tra gli schiamazzi diurni. Non per niente si dice che molti romanzi siano stati scritti di notte e che l'insonnia sia la "malattia" tipica degli scrittori. Mi piace allora cullarmi nell'idea, sicuramente illusoria e anche un po' scema, lo ammetto , che la propensione alla scrittura sia in qualche modo presente nel mio Dna, mi piace giocare ad immaginarmi giornalista freelance o scrittrice di romanzi in un futuro più o meno prossimo. Io, la notte, un portatile, una casa high-tech, una tazza di thè, tutti che dormono tranne me e il mio gatto... Nero, naturamente...

mercoledì 4 febbraio 2009

La rosa bianca e la rosa rossa

Non ho ancora parlato di te in questo mio blog, anche se "Il giardino del gatto nero" ti deve molto, per lo meno per la sua nascita.
Ricordo ancora la prima volta che ti incontrai: era un giorno di sole della tarda primavera bolognese, indossavi una tracolla Eastpak, parlavi di una tesi sulle "cellule che si suicidano" e avevi i capelli lunghi, fermati da un cerchietto. Non te l'ho mai detto, ma la prima cosa che pensai fu: "Dio, quanto odio i ragazzi col cerchietto!!!".
E' più o meno partito così l'incrocio delle nostre strade, tra i milioni di incroci possibili di cui è fatta la vita. E' più o meno cominciato così il cammino di conoscenza reciproca che ci sta accompagnando e che ha ancora molta strada da fare.
Ogni giorno incontro uomini, incrocio sguardi, sorrido a battute e complimenti. Ma non ho mai nascosto il fatto che lo scontro col tuo piccolo mondo ha provocato fin da subito un terremoto nel mio piccolo mondo. Sebbene il mio piccolo mondo non sia una zona altamente sismica, ma una terra estremamente razionalistica e raziocinante, nella quale una discreta percentuale di incontri di conoscenza con i ragazzi finisce nelle mie tipiche frasi: "Quello mi annoiava, non aveva niente da dirmi, mi toccava fare monologhi", "Quello mi voleva solo scopare", "Quello non era il mio tipo".
Con te non è stato così, non so perchè, e sai che ti dico? Che più ti conosco, e più mi piaci. Più ti conosco, più ti desidero. Come uomo, non solo come amico.
Ti guardo, e penso che vorrei averti, in corpo, anima e mente.
Vorrei annegare nei tuoi occhi per poter risorgere sulle tue labbra.
Vorrei portarmi addosso il calore della tua pelle e il tuo respiro.
Vorrei viverti, in tutte le tue paure, in tutti i tuoi sogni, in tutti i tuoi difetti, in tutti i tuoi pregi, in tutti i gesti semplici e quotidiani, in tutte le tue buffe espressioni, e non mi basteresti mai.

So già a cosa stai pensando. Al tuo bellissimo sogno, che forse non è qui, al fatto che non vuoi legarti a nessuno finchè non sai se partirai, e bla bla bla. Tutto perfettamente condivisibile; eppure sai qualche volta che penso? Che, se fossi io la tua ragazza e capissi, con lo stare insieme e con il tempo, di amarti davvero, forse non ci vedrei nulla di pazzo o di eroico nel prendere in considerazione l'ipotesi di raggiungerti in Svezia, una volta chiuso il mio percorso universitario qui. In fondo, le migliori opportunità si giocano nel mondo, per tutti.

Ti ho porto la rosa bianca dell'amicizia, e tu l'hai accettata. Quella l'avrai per sempre. E' tua, non te la toglierei mai per nessun motivo. Ti sto porgendo anche la rosa rossa dell'amore, ancora chiusa a bocciolo, nell'attesa che il tempo la possa far fiorire, se fiorire è il suo destino. Se tu vuoi, puoi prendere anche quella. E' una possibilità. Sta solo a te pensarci e decidere.

martedì 3 febbraio 2009

Mezzo secolo

Lo so, non sono la figlia perfetta.
Neanche tu sei il padre perfetto.
L'aspetto che più stupisce del volersi bene è proprio riuscire a farlo nonostante l'imperfezione, o meglio, in forza dell'imperfezione.

Oggi compi cinquant'anni, e poter vivere con te questo tuo traguardo mi emoziona.
Buon compleanno, papà.

venerdì 30 gennaio 2009

Tramonto

Oggi ho assistito ad uno dei tramonti più belli degli ultimi tempi.
Il sole ha deciso di venire a morire sul solitario terrazzo di casa mia, e, nel farlo, mi ha regalato un tripudio di luci, ombre e sfumature.
I miei occhi hanno rincorso il giallo, l'arancione, il rosso, il rosa, l'azzurro, il viola, intrecciati in uno spettacolo che, da ventitrè/quasi ventiquattro anni, puntualmente non smette mai di stupirmi. I tramonti sono magnetici per me: ovunque sia, con chiunque sia, qualsiasi cosa io stia facendo, non riesco a non fermarmi, almeno un secondo, per respirare il profondo senso di armonia che emanano e da cui la mia anima, all'apice della meraviglia, si lascia penetrare.

martedì 27 gennaio 2009

Giornata della memoria

Per riflettere e per non dimenticare...


« Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.»

(P. Levi, Se questo è un uomo)



domenica 25 gennaio 2009

Anime in me

Quante anime in me.
Ci sono gli occhi profondi e la bocca di mio padre.
Ci sono i capelli chiari e la carnagione nordica di mia madre.
C'è il carattere caldo, aperto, festaiolo e un po' gitano del nonno paterno romagnolo.
Ci sono l'indipendenza e il saper-cavarsela-in-ogni-situazione dei nonni materni.
C'è il gusto per la moda e per i bei vestiti della prozia stilista.
Quante anime in me. E in tutto ciò, io chi sono?

giovedì 22 gennaio 2009

Un incontro

Il lato buffo del pendolarismo si palesa nei simpatici incontri che ogni tanto si fanno in treno.
Qualche giorno fa, solito regionale. Il paesaggio che scorre dietro al finestrino mi suggerisce che stiamo per entrare in stazione a Bologna. Mi alzo e mi avvicino alla porta, pronta per scendere. Ma il treno, improvvisamente, si ferma. Dopo un minuto, una voce alle mie spalle rompe il silenzio: "Stamattina questo treno non vuole farci arrivare!". Mi volto, e incrocio il viso di una signora sulla quarantina, straniera, probabilmente algerina o giù di lì. Iniziamo una piccola conversazione per ingannare il tempo che questo treno ci sta facendo "perdere". In un italiano colorato da uno strano accento, mi racconta che è diretta ad Ancona a trovare amici. E' molto legata alla città marchigiana perché lì ha trascorso i suoi primi anni in Italia, finchè ha incontrato suo marito. Il matrimonio l'ha portata a trasferirsi in un paesino in provincia di Padova. "Ormai vivo in Veneto da diversi anni. Ma non mi trovo bene. Non riesco a fare amicizia. Ai veneti l'amicizia non interessa; pensano solo ai soldi e al lavoro", mi dice la signora, evidentemente convinta di parlare una ragazza ferrarese o bolognese. Con un sorriso, le rispondo: "Signora, sono veneta anch'io, di Rovigo; e proprio perché conosco bene i miei conterranei, non posso che condividere la sua opinione. Eccezion fatta per una minoranza di individui, il veneto medio è proprio come dice lei.". Ricambia il mio sorriso e ribatte: "Davvero sei veneta? Non l'avrei mai detto. Ecco allora perchè vieni a studiare qui.". Nel frattempo un fastidioso rumore di freni ci riporta alla realtà: il treno nel frattempo è ripartito ed è arrivato al binario. "Buona fortuna!", mi dice la mia amica algerina, salutandomi vigorosamente.
E' incredibile come quella signora assolutamente sconosciuta sia stata capace di leggermi dentro come se mi conoscesse da una vita...

mercoledì 21 gennaio 2009

L'invenzione più stupenda di Dio

Quando capito, anche semplicemente per caso, in un ospedale, penso sempre (e paradossalmente) alla vita. Forse solo la malattia e - sì, non abbiamo paura di dirlo - la morte insegnano quanto è bello vivere.
Chi è "in salute" è cieco: non riesce a meravigliarsi della bellezza che è nascosta nei dettagli di una vita quotidiana. E' troppo occupato a lamentarsi ( di sè, degli altri, del destino) per poter scorgere lei, la vita, che prende forme, colori, sapori, sempre diversi.
Vivere a fianco di un malato insegna ad assaporare il tempo. Assaporare. Assaporare. Un malato vive ogni giorno come un piccolo miracolo.
Non smetterò mai di ringraziare mio padre perchè con la sua vita mi ricorda ogni giorno che vivere è l'invenzione più stupenda di Dio.

[Scende una lacrima, ma è gioia.]

sabato 17 gennaio 2009

Ideologia e persona

I pranzi a casa Proni si svolgono solitamente nella maniera più ordinaria che possiate immaginare: telegiornale di sottofondo, chiacchiere di routine del tipo "com'è andata oggi al lavoro?" e scambio di informazioni tecniche circa orari, commissioni, impegni.
Il pranzo di ieri, invece, è stato diverso, piacevolmente diverso.
Tutto è nato da un mio breve commento, a mo' di aforisma, nei confronti di un servizio al telegiornale, commento che si è tramutato immediatamente nell'incipit di una animata discussione di politica tra me e i miei genitori, talmente accesa e proficua al punto che il pranzo si è prolungato ben al di là della solita striminzita mezz' ora.
Sostanzialmente, la critica che mi muovevano i miei genitori (i quali comunque condividono in pieno le mie simpatie politiche) era la seguente: " Come tutti i giovani, da che mondo è mondo, tu tendi a votare le ideologie, e non le persone". Vero, verissimo. Ma non credo sia colpa né della mia giovane età né della forma mentis da filosofo ragionante per massimi sistemi e non in virtù dei fatti.
Il punto è che non trovo, all'interno dell'odierna classe politica, una persona che davvero mi convinca, per capacità personali, carisma, programma, integrità morale. Se fossi americana, avrei saputo per chi votare alle ultime elezioni presidenziali. Obama mi ha convinta, come persona, non solo per l'ideologia che incarna. Nell'Italia degli ultimi tempi, invece, non riesco a trovare un politico degno di una possibilità e di fiducia. E allora non restano che due alternative: votare l'ideologia in cui ti riconosci di più o astenersi dal voto. Ho scelto e scelgo la prima opzione, ma mi rendo conto che è un compromesso.
Che fare quindi? Sperare nel futuro, nella classe politica nascente, in giovani capaci e in discontinuità col passato a cui affidare un voto pienamente convinto.

martedì 13 gennaio 2009

Giorni

Sono giorni molto pieni questi.
Giorni di persone, di incroci, di posti.
Giorni di amicizia, in cui vivere quello che l'amico vive; ti arrabbi con lui, gioisci con lui, soffri con lui, ami con lui.
Giorni di chiacchiere, importanti o banali, eppure capaci di legare, di svelare, di scioccare, di costruire.
Giorni di ricordi, in cui basta un film o una battuta per ritornare con la mente ai tempi del liceo, quei tempi in cui la vita dirompeva come un fiume in piena e l'amore era più facile.
Giorni di emozione, in cui ti sorprendi impaurita se ogni tanto un brivido pallido scivola in silenzio lungo la schiena.
Giorni di sete di calore umano sulla pelle.
Giorni di studio, in cui fronteggi ancora le insicurezze e i limiti delle tue capacità, così volubili e altalenanti.
Giorni di scelte, per un futuro che hai paura di disegnare.

venerdì 9 gennaio 2009

[Spazio citazioni] Bella

[QUASIMODO]
Bella
La parola Bella è nata insieme a lei
Col suo corpo e con i piedi nudi, lei
E' un volo che afferrerei e stringerei
Ma sale su l'inferno a stringere me
Ho visto sotto la sua gonna da gitana
Con quale cuore prego ancora Notre Dame
C'è Qualcuno che le scaglierà la prima pietra?
Sia cancellato dalla faccia della terra!
Volesse il diavolo, la vita passerei
Con le mie dita tra i capelli di Esmeralda
[FROLLO]
Bella
E' il demonio che si è incarnato in lei
Per strapparmi gli occhi via da Dio, lei
Che ha messo la passione e il desiderio in me
La carne sa che paradiso è lei
C'è in me il dolore di un amore che fa male
E non m'importa se divento un criminale
Lei
Che passa come la bellezza più profana
Lei porta il peso di un'atroce croce umana
O Notre Dame, per una volta io vorrei
Per la sua porta come in chiesa entrare in lei
[FEBO]
Bella
Lei mi porta via con gli occhi e la magia
E non so se sia vergine o non lo sia
C'è sotto Venere e la gonna sua lo sa
Mi fa scoprire il monte e non l'al di là
Amore, adesso non vietarmi di tradire
Di fare il passo a pochi passi dall'altare
Chi
È l'uomo vivo che potrebbe rinunciare
Sotto il castigo, poi, di tramutarsi in sale?
O Fiordaliso, vedi, non c'è fede in me
Vedrò sul corpo di Esmeralda se ce n'è
[QUASIMODO, FROLLO, FEBO]
Ho visto sotto la sua gonna da gitana
Con quale cuore prego ancora Notre Dame
C'è Qualcuno che le scaglierà la prima pietra?
Sia cancellato dalla faccia della terra!
Volesse il diavolo, la vita passerei
Con le mie dita tra i capelli d'Esmeralda
Di Esmeralda

(R. Cocciante, Notre Dame de Paris )

domenica 4 gennaio 2009

Neve

Siamo solo io e te, neve, questa notte.
Il silenzio che ci avvolge mi sembra una melodia, di cui riconosco le note.
Il vuoto che ci circonda mi sembra così pieno di pace.
La bianchezza che ci ricopre mi sembra così brillante.
Ti posi lenta sui miei capelli, sul mio corpo, sul mio volto. Diventi un tutt'uno con essi.
Ed improvvisamente il presente prende senso.
Improvvisamente mi sento al sicuro.
Improvvisamente.

giovedì 1 gennaio 2009

[Spazio citazioni] Somebody

I want somebody to share
Share the rest of my life
Share my innermost thoughts
Know my intimate details
Someone who'll stand by my side
And give me support
And in return
She'll get my support
She will listen to me
When I want to speak
About the world we live in
And life in general
Though my views may be wrong
They may even be perverted
She will hear me out
And won't easily be converted
To my way of thinking
In fact she'll often disagree
But at the end of it all
She will understand me
I want somebody who cares
For me passionately
With every thought and with
Every breath
Someone who'll help me see things
In a different light
All the things I detect
I will almost like
I don't want to be tied
To anyone's strings
I'm carefully trying to steer clear
Of those things
But when I'm asleep
I want somebody
Who will put their arms around me
And kiss me tenderly
Though things like this
Make me sick
In a case like this
I'll get away with it .

(Depeche mode)