giovedì 18 dicembre 2008

Da grande

A quattro anni, passavo lunghi pomeriggi ad acconciare i capelli della mie bambole. Volevo fare la parrucchiera, da grande.
A sette anni, mi sono iscritta ad una scuola di danza. Stavo cominciando il più grande lavoro sul mio corpo e sulla mia mente. Volevo fare la ballerina, da grande.
A otto anni, ho cominciato a cantare in un coro di bambini. Mi dicevano che "sentivo" la musica e che avevo una bella voce. Volevo fare la cantante, da grande.
A tredici anni, tra i banchi delle scuole medie, la mia amata professoressa di Lettere mi ha aiutata a scoprire la mia vocazione di umanista. Avevo iniziato a scrivere un romanzo a quattro mani con la mia migliore amica. Volevo fare la scrittrice, da grande.
A diciassette anni, ho conosciuto medici e visto ospedali. Volevo che il mio operato potesse lasciare un segno positivo nell'umanità, volevo partire per una qualche missione con Emergency. Volevo fare il medico, da grande.
A diciott' anni, ho votato per la prima volta ed è stata una grande emozione. Ho cominciato a leggere i giornali, a fare mie le cause del mio Paese. Volevo fare il politico, da grande.
A diciannove anni, scrivere continuava ad essere la mia più grande passione. Volevo fare la giornalista, da grande.
A vent'anni, ho seguito una grande passione e mi sono iscritta a Filosofia. Volevo fare l'insegnante in un liceo, da grande.
A ventitrè anni, a un anno, poco meno, poco più, dalla laurea, non so più cosa voglio fare da grande. Eppure, da qualche parte nel mondo, ci deve essere anche la mia strada...

8 commenti:

  1. Volevi fare un mondo di cose...io ho sempre rimbalzato fra architetto e pilota di macchine...e guarda che fine ho fatto :)
    La strada c'è per tutti e -checchè se ne dica- vedrai, anche a te prima o poi comparirà tra la nebbia rovigotta/rodigina :)

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  2. Speriamo... :) Intanto sto qui, e aspetto che la nebbia si dissolva! Dietro la nebbia, in fondo, si nasconde sempre il sole! :)

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  3. Michi, esclusa la ballerina ci sono passata pure io attraverso tutte queste fasi: cantante, pianista, medico, giornalista, insegnante... E adesso? Adesso mi dico sempre che chi vivrà vedrà :P

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  4. Mi consola il fatto che io non sia l'unica a non sapere bene cosa sarò dal prossimo anno! Ogni tanto mi capita di parlare con persone così sicure del loro futuro, mentre io non so ancora cosa farò e dove sarò...In realtà, hai ragione tu: chi vivrà, vedrà! Grazie Elettra!

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  5. Brutto, bruttissimo argomento il futuro.. il problema è la fredda contingenza di questa fottuta realtà che impedisce ogni giorno di più di continuare a sognare.
    Forse però questo significa diventare grandi..scendere a patti con la realtà. Ma non troppo.
    Andiamo avanti va..lo scopriremo solo vivendo..
    :*

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  6. ....E, in fondo, ritorna in motto: chi vivrà, vedrà! Un mega abbraccio Chià!

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  7. Ciao, perché non si dica che non ho letto, a scanso di equivoci, scrivo, e ti racconto cosa succede a me.
    Credo che ci siano una o più cose nella vita, che se hai il piacere di incontrare, scopri capaci di darle pienezza e significato. Per me, ad esempio, sembrano essere la politica e l'amore. Quando mi ci immergo mi pare di essere come chi esce dall'apnea; esse sono, per la mia vita, come le lunghe boccate di ossigeno di chi sbuca dall'acqua dopo una lunga immersione. Quando le pratico mi pare di respirare, finalmente. Così capisco cosa voglio fare da grande.
    Un'ultima cosa:mi sa che dobbiamo considerare l'idea di essere diventati grandi.

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  8. Grazie Davide per aver letto e per aver detto la tua. :) Come vedi, ho aggiunto la V-Generation all'elenco dei blog amici del mio giardino. :) A presto!

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